Povertà di parola

Anni fa scrissi una lettera che inviai ad Umberto Galimberti sull’uso distorto del “piuttosto che”. Lui mi dette una interessante e profonda risposta pubblicata su ‘D La Repubblica delle donne’. Tuttora il “piuttosto che” è vivo, vegeto e saltella ancora agile di bocca in bocca. Ho pensato di condividere con voi la mia breve riflessione di allora e la risposta … Continua a leggere