Dal caos può nascere una stella danzante!

Quale strada?

Cara Margherita,
è la prima volta che scrivo le mie riflessioni per farle leggere a qualcuno, ho sentito il bisogno di farlo perché spero che questo mi possa aiutare. Ho trascorso un anno duro e difficile. Il mio quindicesimo anno. Non sono mai stata una persona gaia, gioiosa e ottimista e di conseguenza non sono mai riuscita a prendere la vita per il verso giusto.
Le cause di questo ci sono ma non è mia intenzione parlarne. Mi capita, alla fine della giornata, di aprire la finestra e di sedere sul pavimento della terrazza senza guardare la strada, ma concentrandosi sul muro che mi è davanti e rifletto. Mi nasce una grande confusione in testa. Trascorro delle ore a pormi numerose domande sulla vita e il più delle volte non riesco a trovare una risposta. Per esempio mi domando perché sono una persona che aspetta con trepidazione che le capiti una determinata cosa e poi, quando le accade veramente, non la considera o non le importa più. E’ come stare svegli tutta la notte con lo scopo di vedere l’alba, per poi addormentarsi quando appena comincia a schiarire il cielo. E mi domando anche perché guardo solo il lato peggiore della vita e perché considero la quotidianità come un lungo momento da superare. Tutti i giorni. Più il tempo passa e più la vedo come un enorme ostacolo che devo affrontare. A volte desidero fuggire tutto questo per tornare dopo lungo tempo. Ma poi penso che non servirebbe a niente perché i problemi sarebbero sempre qui, ad aspettarti alle porte di casa. Le poche persone su cui ho potuto contare davvero mi hanno spiegato che si può avere considerazione della vita tentando di gioire per le cose più semplici. Non sopporto che mi si dica questo perché è molto più facile a dirsi che a farsi e inoltre questo concetto lo conoscevo già da molto tempo, solo che non sono mai riuscita a concretizzarlo. Non ho mai conosciuto una persona che soffra dei miei stessi problemi, perciò mi sento sola. Solo questa persona, infatti, potrebbe capirmi veramente. Spesso mi sento triste. Mi incanto su qualsiasi cosa e mi sveglio dopo lungo tempo. E ho anche una grande sfiducia in me stessa riguardo alle probabilità di riuscire a cambiare positivamente dentro. Tu che ne dici? Ciao, Antonella
……
Cara Antonella, certo che capisco la tua confusione. Con tutti quei punti interrogativi che affollano la tua mente è normale non trovare una direzione. Pensa se fossi in macchina e sui cartelli stradali invece di indicazioni precise sul percorso da fare ci fossero tanti ??????     Un vero caos.
Ma la vita di ognuno è così, nessuno può mettere segnali per noi. Nel nostro viaggio bisogna inventarsi ogni giorno una piccola strategia, trovare una scorciatoia. Siamo lungo un sentiero come viandanti ed ogni tanto si affianca qualche persona con cui percorriamo un tratto di strada. In realtà spesso siamo soli, e anche se non siamo fisicamente soli, ci sentiamo soli. Hai notato come è facile sentirsi soli in compagnia? Una solitudine collettiva.
Io ricordo che a 15 anni vivevo spensieratamente, non mi ponevo tutte le domande che ti poni tu. Non riflettevo sull’esistenza, la bevevo a grandi sorsi. Non mi soffermavo sulla quotidianità. I miei dubbi, i miei interrogativi sono apparsi molto dopo. Diciamo che durante l’adolescenza il mio unico pensiero era vivere, punto. Capisco che essere riflessivi come te, avere la tendenza ad analizzare i propri stati d’animo, a vivisezionarli, deve essere un fardello da portare sulle tue giovani spalle. Ti chiedi come mai, dopo aver desiderato tanto qualcosa, rimani delusa nel momento in cui questa cosa si realizza. Ricordi “il sabato del villaggio”? Lì si dice che l’attesa “trepida” della domenica è il momento più bello ed eccitante. E’ il tendere verso qualcosa che ci fa sentire vivi. Un sogno, nella nostra immaginazione, è perfetto, è come se fosse circondato da un alone magico, ma quando questo scende sulla terra prendendo forme reali, a volte ci lascia un po’ d’amaro in bocca. Noi carichiamo i desideri di enormi aspettative emotive… “quando avrò tra le braccia X sarò felicissima”… “quando otterrò quell’oggetto esulterò di gioia”. Poi accade e la gioia enorme che doveva invadere l’anima, dov’è? L’emozione che riceviamo è sicuramente più sbiadita di quella che avevamo vagheggiato. Non sei la sola a provare queste sensazioni, non sentirti diversa.
La cosa bella è avere il batticuore, desiderare sempre, conservare i desideri il più a lungo possibile, sono loro il nostro vero tesoro.
Hai ragione ad irritarti quando ti dicono che bisogna “gioire per le cose semplici”. Anche in questo non sei la sola a non riuscire a concretizzarlo. Magari, anzi, di sicuro, quelli che te lo dicono, loro per primi non ci riescono. Sai, sono quelle frasi fatte che si fanno uscire di bocca belle e pronte per non pensare, perché ricorda quando parli di infelicità, le persone hanno paura, non vogliono riflettere, e allora ecco la risposta preconfezionata che li toglie dall’impasse.
Hai 15 anni ed immagino quanti ti dicano che è l’età più bella.            Tu penserai “se è bella questa figuriamoci come sarà nera dopo?” . Certo per i grandi la tua età è un miraggio che si colora di nostalgia, ma chissà quanti di loro vivevano gli stessi travagli che vivi tu, chissà quanto era difficile anche per loro crescere. Sii come sei, non ti sforzare di cambiare, la volontà conta poco nelle faccende di cuore. Si dice che la solitudine sia la madre e che il silenzio sia il padre della creatività. Quindi forse sei sulla strada che porterà alla scoperta di una tua passione.
Ciao e un abbraccio 🙂

Dal caos può nascere una stella danzante!ultima modifica: 2017-05-02T00:18:50+02:00da zerlinaweb-123
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